Il circo di Charlie Chaplin
Il circo di Charlie Chaplin (1928) è un film sul rompere gli schemi, guardare al di fuori delle abitudini come sanno fare gli artisti.
Il circo di Charlie Chaplin (1928) è un film sul rompere gli schemi, guardare al di fuori delle abitudini come sanno fare gli artisti.
C’è un uomo che cammina su di un filo lungo quanto una piazza. È notte e ci sono piccole luci intorno a lui, è festa nel paese.
Ci sono dei fumetti di Dylan Dog e dei giornalini fantascientifici su un letto. Parlano di combustione spontanea, di extraterrestri, di fare foto ai fantasmi, di anime che vanno via dal corpo e ritornano. Marocco si chiede quale forma abbia l’anima e gli sembra stupido che debba somigliare al corpo che la ospita. Lui, la …
La scomodità di una notte fuori, il conoscersi condividendo un pezzo di strada da fare.
Ci fa bene abbandonare il nostro cinismo, la disillusione, la malizia e sederci accanto a lei sul suo albero. Guardare assieme le feste a cui non può andare, sognare sotto la luna, con la faccia appoggiata a un ramo, tra le foglie.
Quel viso che per me è come quello della Gioconda, insondabile, pieno di emozioni che non riesco mai a quantificare.
Otto e mezzo è un film che non ho ancora capito fino in fondo, perché ci sono significati che è meglio scoprire alla centesima visione, perché è bello quando lo spazio e il tempo della pellicola diventano confortevoli come quando si abita una casa.